Dentro al menù: percorso nella fusion a L’Oste della Bon’Ora

Dando uno sguardo al menù della serata fusion, ideato dagli Chef Davide Bazzanti e Federico Greganti, ci si rende subito conto che non si tratta del solito menù di misticanza culturale. l’Oste ci propone, infatti, abbinamenti sofisticati e stuzzicanti tra cucina romana ed orientale, zone lontane eppure per certi versi vicine. Sarebbe troppo facile disquisire di cucina locale, come sarebbe stato poco fantasioso per i nostri Chef abbinare allo spaghetto di riso un cacio e pepe.

Infatti non vi parlerò del picchiapò o dei tortellini, della pancia di maiale brasata o del tiramisù. Il mio obiettivo sarà coinvolgervi in un’anteprima su quelle che sono state le scelte di abbinamento originali e sorprendenti.

Partiamo dal Gua Bao, un semplice pane di riso, che grazie alle sue dimensioni si presta bene allo street food e agli abbinamenti con carne e verdure. Anche la cottura al vapore è un vantaggio per la versatilità, infatti non assorbendo odori o sapori riesce ad esaltare al meglio i vari ripieni, soprattutto quelli speziati. L’Oste ci proporrà questo fantastico Gua Bao con picchiapò e cipolle in agrodolce.

Le giornate di gennaio sono le più adatte alle minestrine, ma siccome parliamo de L’Oste della Bon’Ora nulla può darsi per scontato ed infatti all’italico tortellino viene abbinata una zuppa di miso. Questa zuppa molto simile al nostro brodo vegetale è in realtà composta da svariati elementi, tra i quali abbiamo proprio il miso, una pasta di soia fermentata e il tofu. In base alle stagioni anche gli ingredienti della zuppa cambiano così da avere gusti sempre freschi e saporiti. Rimarrete stupiti di come si sposino bene le due culture in questo piatto.

Di certo prima dell’Oste non si era mai pensato di abbinare al brasato un’alga, tanto più un’alga giapponese. Sicuramente l’accoppiata nutrizionale è perfetta! La Wakame infatti è un’importante fonte di proteine e minerali come iodio e selenio. La carne verrà servita con l’aggiunta di riduzione Teriyaki, la famosa salsa giapponese utilizzata sia per marinare che per condire.

Siamo giunti ora al momento più dolce della nostra breve escursione nella prima tappa de “L’Oste in Viaggio”. Il tiramisù è uno dei dessert più apprezzati, riprodotti e consumati nel nostro paese; esiste la versione al caffè, classico intramontabile, quella al cioccolato, per i più golosi, oltre a varianti alle fragole, oppure con panna invece che mascarpone. Il tiramisù dell’Oste della Bon’ora parte dal caffè per poi sorprenderci con asiatiche note di Tè Maka, un’erba ayurvedica prodotta in India, che non sarebbe arrivata fino a noi se un audace eroe con la toque blanche non avesse inventato un geniale abbinamento.

Ma perché continuare a leggere quando tutto questo e molto altro potete assaporarlo il 31 gennaio a L’Oste della Bon’Ora, a Grottaferrata, Viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto 133.

per prenotazioni ed info www.lostedellabonora.com oppure chiama lo 069413778.

Paola Maccariello

Food Blogger

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